Apre a Palazzo Besta la mostra “Valtellina. Il senso del vino”: un viaggio multisensoriale nel cuore della cultura vitivinicola
Un progetto a cura della Direzione Regionale Musei Lombardia (Ministero della Cultura), sviluppato da un’idea di Sara Missaglia e Giusi di Gangi e finalizzato con la direzione di Silvia Anna Biagi, direttrice di Palazzo Besta.

Oggi, sabato 31 maggio 2025 si apre al pubblico, nella straordinaria cornice di Palazzo Besta a Teglio (SO), la mostra “Valtellina. Il senso del vino”, un inedito percorso espositivo dedicato al profondo legame tra il vino e il territorio della Valtellina.
Valtellina. Il senso del vino
Un progetto a cura della Direzione Regionale Musei Lombardia (Ministero della Cultura), sviluppato da un’idea di Sara Missaglia e Giusi di Gangi e finalizzato con la direzione di Silvia Anna Biagi, direttrice di Palazzo Besta. La curatela scientifica è affidata a Sara Missaglia, giornalista, wine educator e sommelier.
“Valtellina. Il senso del vino” propone un’esperienza multisensoriale e interattiva, concepita per coinvolgere i sensi: attraverso proiezioni immersive, ambientazioni evocative e installazioni pensate per la partecipazione attiva, la mostra invita a scoprire il vino non solo come prodotto, ma come espressione viva del territorio e della sua comunità.
Viaggio
Commenta Rosario Maria Anzalone, a capo della Direzione regionale Musei nazionali Lombardia: «Un'iniziativa sapientemente costruita, espressione del forte radicamento territoriale di Palazzo Besta. Un viaggio suggestivo attraverso un sapere antico: motore di traffici commerciali, elemento di aggregazione sociale, metafora religiosa».
«Si tratta», specifica Silvia Anna Biagi, direttrice di Palazzo Besta, «di un progetto pensato specificatamente per gli spazi del palazzo, che fa rivivere l’antico legame dei Besta con la produzione vitivinicola valtellinese, testimoniata anche dai motti e graffiti inneggianti il vino presenti nelle cantine di Palazzo Besta».
«Il Senso del Vino è un viaggio dell’anima e dei sensi», spiega Sara Missaglia, curatrice scientifica della mostra. «Ho immaginato un percorso in cui il vino si svela attraverso il tatto, l’olfatto, la vista, e diventa racconto, emozione, presenza viva. È come camminare tra i filari della memoria, dove ogni profumo è un ricordo, ogni colore una suggestione, ogni consistenza una prova del legame con il territorio. In questa mostra la Valtellina del vino parla con tutti i sensi e invita ognuno a riscoprirsi parte del suo respiro più autentico e contemporaneo».
Il progetto si rivolge trasversalmente a tutte le generazioni, dai più giovani agli adulti, proponendo anche percorsi educativi che valorizzano il tema del bere responsabile e della conoscenza consapevole.
Massima accessibilità
La mostra è stata progettata in un’ottica di totale inclusività, per garantire la massima accessibilità anche alle persone con disabilità: strumenti multisensoriali, esperienze visive, olfattive e tattili permetteranno anche a ipovedenti e non vedenti di vivere appieno l’esperienza, sottolineando il valore universale del vino come patrimonio culturale condiviso.
La realizzazione della mostra è resa possibile grazie alla compartecipazione del Consorzio Media Valtellina, del BIM e del Comune di Teglio, con il contributo della Fondazione Pro Valtellina ETS e il sostegno delle Cantine Nera Vini, Caven Vini e dell’Enoteca Le Rocce Poggiridenti.