Caso provveditorato

Molinari non parla davanti al giudice

All'interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Molinari non parla davanti al giudice
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Si è avvalso della facoltà di non rispondere il dirigente dell'Ufficio scolastico Territoriale di Sondrio Fabio Molinari che ieri, lunedì 10 ottobre 2022, è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari per l'interrogatorio di garanzia. Il provveditore è agli arresti domiciliari da martedì 4 ottobre.

Molinari non parla davanti al giudice

Nella giornata di ieri il gip aveva fissato l'interrogatorio di garanzia per il principale indagato, l'unico colpito da un'ordinanza cautelare. Un passaggio importante dell'inchiesta aperta all'inizio dello scorso anno e culminata con l'arresto di Fabio Molinari avvenuto come detto nella giornata di martedì scorso.

Il dirigente dell'Ust di Sondrio, accompagnato da uno dei suoi legali, è giunto in Tribunale a Sondrio in mattinata. L'udienza è durata pochi minuti, giusto il tempo di svolgere alcuni adempimenti e poi dare la parola all'indagato. Che, però, ha scelto insieme ai suoi avvocati di non rispondere alle domande del giudice avvalendosi appunto della facoltà di non rispondere.

Non è la prima volta che Molinari evita di rispondere alle contestazioni della Procura che lo accusa di una serie di reati che vanno dalla concussione, alla induzione indebita, dal peculato alla turbata libertà degli incanti. Lo aveva fatto anche la scorsa estate quando, dopo le perquisizioni della Guardia di Finanza alla sede del Provveditorato e ad alcune scuole, aveva declinato l'invito della Procura a spiegare la sua posizione.

La difesa di Molinari

Fabio Molinari si è detto fin da subito estraneo a ogni addebito. Lo aveva fatto il luglio con una nota nella quale aveva anche affermato di essere fiducioso nell'operato della Magistratura e di essere pronto a spiegare la propria posizione. Poi, però, aveva scelto di non rispondere all'invito degli inquirenti.

E anche ieri si è avvalso della facoltà di non rispondere. Una strategia difensiva legittima che pare essere quella scelta dall'indagato e dai suoi difensori in attesa di ulteriori sviluppi dell'inchiesta. Nel frattempo Molinari resta agli arresti domiciliari nella sua casa di Lovere, in provincia di Bergamo.

L'inchiesta va avanti

Intanto, come aveva spiegato con una nota già la scorsa settimana il procuratore capo di Sondrio Basilone, l'indagine non è conclusa. E nei prossimi giorni è probabile che possano essere ascoltate alcune delle persone già sentite dagli inquirenti nelle scorse settimane. Si tratta di dirigenti scolastici di diversi istituti della nostra provincia (ma anche di quella di Cremona dove Molinari era stato provveditore per oltre un anno) oltreché di responsabili amministrativi.

A dare il via all'indagine, come è noto, erano stati degli esposti che erano stati presentati alla Procura cittadina e a quella di Cremona nei quali erano stati sollevati dubbi sulla liceità di alcuni episodi che avevano al centro proprio Molinari.

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