Aprica

Aprica: l’esposto sulla fogna depositato in Procura, superate le 300 firme

Maria Luisa Cioccarelli e Lucia Codurelli, insieme ai sottoscrittori, chiedono un celere intervento sul problema.

Aprica: l’esposto sulla fogna depositato in Procura, superate le 300 firme
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Esposto contro la fogna di Aprica depositato in Procura mentre la petizione continua e sono state superate ampiamente le 300 firme.

Esposto

Ecco il testo dell’esposto.

"Le sottoscritte Maria Cristina Cioccarelli e Lucia Codurelli segnalano a codesta spettabile Procura di Sondrio, per le verifiche e le eventuali azioni di competenza, anomalie nella gestione fognaria del Comune di Aprica.

In pratica quello che viene chiamato depuratore posto in fondo alla contrada Liscidini (come da foto di google maps sotto riportata) è solo un silos di contenimento con dei filtri per il liquame grosso a cielo aperto (quindi la puzza si sente per tutta la contrada di Liscidini e certe sere sottovento risalendo anche fino in contrada Santa Maria) e in uscita doveva avere quel famoso collettore fino a S. Giacomo che la sindaca precedente aveva nel programma elettorale del 2012. Le opere del collettore sono state eseguite fisicamente ma non rispettano il tracciato originale del progetto e gli accordi tra i singoli privati e pertanto a seguito di vari ricorsi in tribunale non è mai entrato in funzione. Di fatto la fogna di Aprica disperde ancora nel fiume Valle scendendo lungo la contrada Liscedo e poi arrivando a Tresenda e San Giacomo.

Dal 2012 il Comune di Aprica ha affidato la gestione della rete fognaria alla SECAM che di fatto si è trovata a gestire questa bomba ad orologeria. All’eventuale danno (ambientale ed ecologico) si aggiunge la beffa che i cittadini di Aprica si trovano addebitati in bolletta SECAM Servizio depurazione 12,27 euro che di fatto non c’è".

Richieste

Le richieste dei firmatari:

"Quanto tempo ci vuole per capire se effettivamente la ditta che ha svolto l’appalto dei lavori del collettore abbia rispettato il tracciato come da progetto e da accordi coi vari privati dei terreni? E’ accettabile che dal ricorso al Tar del 2016 ad oggi si vada avanti comunque a non utilizzare il collettore e a scaricare la fogna nelle acque di un fiume inquinandole? La SECAM che formalmente sarebbe potenzialmente responsabile del disastro ambientale è a conoscenza delle circostanze di cui sopra?

L’ARPA e Corpo dei Cc Forestali dovrebbero intervenire?

L’assessore all’Ambiente di Regione Lombardia? L’autorizzazione nr. 142/19, in deroga alle leggi vigenti per continuare ad usare la fossa biologica di tipo Imhoff posta in località Liscedo, rilasciata dalla Provincia di Sondrio alla società SECAM spa che vi alleghiamo è in scadenza il 14 settembre 2023. Il seguente esposto segue a uno precedente presentato da Codurelli su dispersione fogna nel torrente proveniente dall’Aprica sopra la diga di Ganda". I firmatari confidano in un intervento sulle questioni poste efficace e risolutivo che risolva questa illegalità conclamata che dura da troppi anni a danno dell’ambiente e della salute.

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