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Nuovi agghiaccianti particolari sull'omicidio Ziliani

Ieri a Brescia l'udienza preliminare per l'omicidio della ex vigilessa di Temù, in Valcamonica.

Nuovi agghiaccianti particolari sull'omicidio Ziliani
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Ieri, lunedì 27 giugno 2022, durante l'udienza preliminare al tribunale di Brescia per l'omicidio di Laura Ziliani, l'ex di Vigilessa di Temù trovata senza vita l'8 agosto 2021 in Valcamonica, sono emersi  nuovi agghiaccianti i particolari.

L'udienza, davanti al Gup Gaia Sorrentino, ha visto presenti i tre indagati e rei confessi dell'omicidio ovvero  le figlie della vittima Silvia e Paola Zani e il calolziese Mirto Milani.

Come riportato da PrimaBrescia.it, sono state proprio le confidenze che quest'ultimo avrebbe fatto al compagno di cella (Milani è in carcere da settembre  scorso nella casa circondariale di Canaton Mombello) a "far tremare i polsi".

"Ho scavato la fossa per seppellire Laura Ziliani" questo avrebbe detto il giovane tenore cresciuto tra Olginate e Calolzio.

La confessione di Mirto Milani al compagno di cella

Milani,  fidanzato della più grande delle figlie dell'ex vigilessa, dopo mesi di silenzio si sarebbe lasciato andare con l'uomo con il quale condivide la detenzione. Oltre a quello della fossa scavata per occultare il cadavere gli avrebbe riferito anche altri dettagli del terribile delitto. Le dichiarazioni sono poi finite direttamente nel fascicolo dell'inchiesta. A quel punto il 28enne, con le spalle al muro, avrebbe confessato. Cosa che poi hanno fatto anche le due figlie di Laura Ziliani.

La costituzione di parte civile dei familiari di Laura ziliani

Sempre durante l'udienza di ieri la madre di Laura Ziliani (da sempre convinta che le nipoti fossero coinvolte nella sparizione e nella morte della donna), la terza figlia e i due fratelli della vittima  si sono costituiti parte civile.

Le richieste della difesa

Da parte della difesa, inoltre, è stata avanzata la richiesta delle registrazioni degli interrogatori effettuati ai tre indagati, chiedendo in particolare la trascrizione degli interrogatori con tanto di confessioni e con il deposito delle relazioni redatte da parte degli psichiatri che hanno effettuato le visite in carcere sui tre giovani.

Lunedì prossimo la decisione sul rinvio a giudizio

L'udienza, come abbiamo annunciato ieri, è stata aggiornata a 4 luglio. Lunedì toccherà quindi al giudice disporre o meno il rinvio a giudizio dei tre indagati.

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