Il caso

Elezioni provinciali, le polemiche dopo il voto

Pochi amministratori alle urne, i duri commenti di Fratelli d'Italia e Forza Italia.

Elezioni provinciali, le polemiche dopo il voto
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Polemiche dopo il voto per le elezioni provinciali che domenica 29 gennaio hanno portato Davide Menegola, unico candidato, a essere proclamato presidente della Provincia di Sondrio. Una tornata che ha visto recarsi al seggio solo 355 amministratori (votano sindaci e consiglieri comunali) sugli 887 aventi diritto.

Elezioni provinciali, i risultati del voto ponderato

Il dato dell'affluenza era del resto quello più atteso visto che la presenza di un unico candidato aveva tolto ogni suspense sull'esito. Alla fine Menegola, sindaco di Talamona, ha avuto 339 voti singoli che vanno però ponderati e si arriva così al totale di 43506. Infatti, il voto di ciascun amministratore vale in maniera differente in base al numero di abitanti del proprio Comune. L'indice va dal 56 per quelli con meno di 3000 abitanti al 390 per quelli più popolosi (da 10001 a 30000).

 

 

 

Le polemiche dopo il voto

Duri i commenti che sono arrivati sull'esito del voto da parte di Forza Italia con il coordinatore provinciale Claudio Righi che, durante la presentazione dei candidati alle Regionali, non ha usato mezzi termini.

"Da noi il presidente della Provincia - ha detto - è sempre stato importante per i rapporti che deve intrattenere con gli organi nazionali e regionali. La mancata partecipazione è sintomo di un disagio diffuso, anche perché chi è presidente in questo mandato dovrà gestire le Olimpiadi e quindi intrattenere rapporti diretti con lo Stato, la Regione e il Cio. Ed è chiaro che ptrebbero esserci problemi...".

Forza Italia, così come Fratelli d'Italia, non aveva visto di buon occhio la scelta "civica" di Menegola (di area centrosinistra), rivendicando una posizione comune interna al centrodestra. Ipotesi che però non ha trovato il sostegno della Lega.

E Patrizio Del Nero è stato ancora più deciso: "Il risultato della scarsa affluenza indica una bocciatura di questa candidatura che indebolisce la Provincia".

Crosio (Fratelli d'Italia): "La farsa elettorale è stata una commedia grottesca"

Particolarmente duro è stato anche il commento di Jonny Crosio, di Fratelli d'Italia, che ha preso di mira innanzi tutto la Legge Delrio.

"Da domenica - ha affermato - abbiamo il nuovo presidente della Provincia, la massima carica amministrativa provinciale, secondo le modalità introdotte dalla legge voluta e attuata dal Governo Renzi e di cui stiamo ancora una volta constatando gli effetti. Ad eleggere il nuovo presidente erano chiamati i consiglieri comunali di tutti i Comuni della provincia di Sondrio, come previsto dalla riforma Delrio elezione di secondo livello, ovvero 887 elettori. Ma domenica alle urne si è presentato solo il 40% degli aventi diritto, ovvero 355 tra sindaci e consiglieri comunali. Sui banchi dell’opposizione in Senato ho combattuto strenuamente affinché questa legge non fosse approvata. Oggi fa piacere constatare che chi invece, dalle fila del Partito Democratico, si era speso per la sua approvazione, abbia cambiato idea e di fatto ne chiede la modifica".

"Di fatto però, domenica scorsa questa “farsa elettorale” in pieno clima carnevalesco, si è trasformata in una “commedia grottesca”.
Più della metà degli aventi diritto non si è presentata a votare, 355 su 887, il 40%. Un dilagante astensionismo che si manifesta in questo modo addirittura fra gli “addetti ai lavori”, ovvero i consiglieri comunali eletti dai cittadini. La scelta della Lega di sostenere un Sindaco di centrosinistra è stata decisamente un flop. Questa è la dimostrazione che l’egemonia politica non è una buona idea, specie in un Paese democratico. La gente di Valtellina e Valchiavenna ha voglia di ricominciare a confrontarsi e decidere democraticamente per il bene dell’intero territorio, e lo sta dimostrando.

Credo sia difficile credere che, con tutta la sua buona volontà, il presidente possa pensare di rappresentare e di parlare per nome e per conto dei cittadini della provincia di Sondrio, se non per quei 355 che l’hanno votato. Far valere la propria autorevolezza sui temi che interessano la nostra Provincia come sanità, infrastrutture, trasporti, turismo, olimpiadi, concessioni idroelettriche in assenza di una solida legittimazione elettorale sarà molto difficile, se non imbarazzante.

A Davide Menegola, presidente neoeletto, va comunque la gratitudine per essersi messo a disposizione, certi che ci metterà tutto il suo impegno. L’auspicio è che siano attuate le riforme del caso e che il prossimo presidente possa essere eletto da tutti i cittadini di Valtellina e Valchiavenna, che il suo ritorni ad essere un ruolo autorevole e che la Provincia possa tornare ad avere voce in capitolo nelle scelte strategiche, come sarebbe utile ad un territorio come il nostro".

Una legge da cambiare

A presentare un disdegno di legge per superare la Delrio è stata anche Licia Ronzulli, presidente dei senatori di Forza Italia che ieri, lunedì 30 gennaio 2023, era a Sondrio.

"Ho presentato un disegno di legge tre settimane fa. Vogliamo tornare all'elezione diretta sia del Consiglio provinciale che del presidente, abolendo la Delrio. E' una legge che ha lasciato in vita le Province senza garantir loro le risorse economiche e senza la dignità dell'elezione. I tempi? Credo che l'iter sarà veloce. La maggioranza vuole questo provvedimento in maniera compatta. Ci sono anche altri disegni di legge e ritengo che, come sempre accade, in commissione saranno analizzati e si riuniranno in uno solo. Una volta approvato ci saranno due possibilità: eleggere un nuovo Consiglio con il presidente eletto con al Delrio che resta in carica fino alla scadenza ma sarà una sorta di figura rappresentativa; oppure la decadenza. Io sarei per questa seconda ipotesi".

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