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Sondrio Calcio: "Soluzione peggiore del problema?"

Il commento di Sondrio Civica.

Sondrio Calcio: "Soluzione peggiore del problema?"
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“Leggiamo in questi giorni di “tentativi per salvare il salvabile”, collaborazioni bizzarre per creare due società che poi sono una ma in realtà sono due, persone che tornano in campo dopo aver mollato. Ci chiediamo se le “soluzioni” non siano peggio del problema che è stato creato dalle decisioni della società Sondrio Calcio” scrivono in una nota stampa i rappresentanti di Sondrio Civica, Luca Zambon, Simone Del Marco e Andrea Zoia

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Non c’è più nulla da salvare

“Non c’è più nulla da salvare - aggiungono. L’unico aspetto che poteva veramente fare la differenza era mantenere la categoria, categoria guadagnata sul campo, categoria che spingeva tutto lo sport provinciale verso una crescita esponenziale. Categoria che nessuno ha voluto salvare. Abbiamo portato il tema all’attenzione del consiglio comunale, abbiamo lanciato la proposta di una raccolta fondi e gli unici che ci hanno contattato sono i tifosi del Grupp Sasèla, nessuno, tifosi a parte, aveva interesse nel salvare il movimento calcistico valtellinese. Ora si parla di salvare la storia, come se la storia si potesse cancellare con una mancata iscrizione a un campionato, come se 88 anni di storia culminati con la conquista della quarta serie italiana, domani non esistessero più. La sensazione è che si sta cercando di cancellare quello che non è stato fatto, quello che andava fatto, con soluzioni che non servono a niente”.

Creiamo qualcosa di nuovo

Infine i porta voce di Sondrio Civica concludono: “La società non esiste più, la categoria non esiste più, la storia, il calcio, lo sport esistono ancora, non moriranno mai. Fermiamoci. Sediamoci intorno a un tavolo, creiamo qualcosa di nuovo, di fresco, guidato dalla passione e dalla voglia di fare sport, aggregazione, associazionismo. Promuoviamo tutti insieme un nuovo ciclo, un ciclo che nasce oggi, fatto di persone che la storia non hanno bisogno di salvarla, che la storia non la dimenticano”.

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